[…] C’è poi il timbro adolescenziale, giustissimo per la parte, che Philippe Jaroussky presta ad un Sesto che difende sempre con nervosa impulsività la madre Cornelia; talvolta gli scappa qualche suono acidulo, ma quando intona la sezione centrale dell’aria “Svegliatevi nel core”, ossia “L’ombra del genitore”, si conferma sopranista aggraziato in quel canto filigranato e puro che l’ha reso famoso. […]
[…] Philippe Jaroussky ha un timbro chiarissimo e, diciamo così, adolescenziale che sta benissimo a Sesto, ma non era troppo in forma e gli è uscito qualche suono un po’ chioccio. [..]
2019-10-22, Connessi all’Opera, by Stefano Balbiani
Con la proposta di Giulio Cesare in Egitto il Teatro alla Scala inaugura un progetto triennale incentrato sulla figura di Georg Friedrich Händel (sono previsti Agrippina – al posto di Semele – per il 2020, Ariodante per il 2021), inizialmente nato sotto l’egida di Cecilia Bartoli, ritiratasi però inaspettatamente dal programma qualche mese fa. […]
Dopo il fulmineo e godibile contemporaneo di Luca Francesconi, Quartett, il lontano ma altrettanto fruibile barocco dell’Händel di Giulio Cesare in Egitto. Due titoli, nuovo il primo e storico il secondo, dei quali non ha motivo di diffidare un pubblico alla fine pienamente conquistato. […]
[…] Loin de se complaire dans le registre de la plainte, Sara Mingardo embrasse aussi la noblesse de Cornelia et son courage. « Son nata a lagrimar » noue et dénoue subtilement les fils d’or et d’argent du contralto et du falsetto de Philippe Jaroussky. Si dissemblables de ramage, ces deux-là ont la délicatesse en partage et il faudrait avoir un cœur de pierre pour ne pas se laisser attendrir. Les voix de nos idoles ne sont immarcescibles que dans nos souvenirs et le temps a fini par rattraper celle du contre-ténor. Il ne nous a jamais totalement convaincu dans la pyrotechnie, or elle l’éprouve désormais et expose les duretés du timbre, quand bien même son cran force l’admiration (« L’angue offeso »). En revanche, « Cara speme » se pare à nouveau de cette grâce qui nous faisait chavirer il y a vingt ans. Scéniquement toujours crédible en adolescent, il confère à Sesto une fébrilité peut-être un rien trop systématique, aux antipodes de Christophe Dumaux, qui campe un Tolomeo singulièrement posé. […]
[…] Il secondo controtenore del gruppo dei Romani è Philippe Jaroussky, Sesto. Con la sua voce dal colore chiaro rende molto bene il personaggio del figlio privato del padre. Il cantante francese più che nei recitativi è a suo agio nelle arie dove dipana una linea di canto continua e pura con un’insolita intensità di espressione. […]
[…] E con lui Philippe Jaroussky (Sesto, figlio quindicenne di Cornelia) il quale ha dovuto confrontarsi con il personaggio quasi adolescenziale. È questo uno dei limiti dell’opera lirica (quando la cinquantenne Marilyn Horne vestiva i panni di Arsace, figlioletto di Semiramide-Caballé, c’era qualcosa di grottesco…). Jaroussky ha 41 anni, ma il ragazzino scattante lo sa ancora fare, e qui la vocetta acuta di controtenore aiuta la sua credibilità. […]
È la prima volta alla Scala che si ascoltano quattro controtenori in una volta sola. Il contraltista Bejun Mehta (Cesare) è superlativo per agilità, pastosità di timbro e omogeneità, ma non gli è da meno il sopranista Philippe Jaroussky (Sesto), che predilige gli squarci lirici. Molto bene anche il Tolomeo di Christophe Dumaux, mentre il basso Christian Senn (Achilla) fa il suo. Detto che Sara Mingardo è sempre il meraviglioso contralto che si conosce, e che dà corpo ai lamenti di Cornelia con una toccante profondità espressiva, molta curiosità suscita Danielle De Niese nei panni di Cleopatra. […]
Bejun Mehta, Danielle de Niese, Philippe Jaroussky e Sara Mingardo saranno protagonisti dell’opera di Georg Friedrich Händel. Alla Scala di Milano fino al 2 novembre. […]
Più efficace vocalmente è il Sesto interpretato da Philippe Jaroussky, che sta agevolmente alla pari con la drammatica figura di Cornelia, la straordinaria Sara Mingardo (l’unico personaggio a tutto tondo dell’opera). […]